lunedì, gennaio 28, 2008

Lo voglio per ieri... anzi ieri è troppo tardi

Credo che sia una costante del mondo del lavoro di tutti il classico problema delle scadenze: ti danno un lavoro da fare e, naturalmente, questo deve essere completato per il giorno prima.
Anche io non sono immune da questa condanna ma questa volta credo di aver battuto ogni record conosciuto.

Sono nel mio loculo con in cuffia gli In Flames a volumi che stroncherebbero qualsiasi creatura non dotata di timpani di metallo, questa precauzione è legata al fatto che i rumori circostanti sono tra le cose più insopportabili del creato: $commessoUbriaco delira come sempre lamentandosi del governo, delle tasse e della miseria di stipendio che prende (prende 200€ al mese più di me per non fare nulla oltre a leggere il giornale, lamentarsi e girare a caso la città) mentre, in contemporanea, $collegaFancazzista si ascolta PER LA QUATTROCENTOMILIONESIMA VOLTA DI FILA "Dalla pelle al cuore" cantando pure a voce alta.

In questo idillio di labbra che si muovono senza però tangermi nemmeno in maniera periferica, sulle note di Dead Eternity, giunge il Capo. Tolgo gli auricolari prima che inizi a parlare invano.

$Capo - Gama, ti ricordi $programmaPerLaRicercaDelleVariazioniCatastali?

Gama - Si, l'ho fatto io dopotutto...

$Capo - Ecco, $servizioCheSpillaSoldi ha bisogno di un altro applicativo per estrarre i dati catastali. Potremmo usare anche gli stessi dati per $applicativoCheCiImpegneràPerIlRestoDellaNostraVita...

Gama - Sentiamo i dettagli e la magagna.

$Capo - Una sola: i dati li fornisce $agenziaDelTerritorio, siccome sei già pratico pensavo di darlo da fare a te.


Ecco quindi che mi tuffo di testa in un mare di schifezze ancora una volta ma direi che ci vuole una premessa di rito.

$programmaPerLaRicercaDelleVariazioniCatastali è una piccola web-app che permette di ricercare vita, morte e miracoli relativi alle variazioni catastali. I dati sono forniti da quella branchia del ministero che è $agenziaDelTerritorio e solo un ottimista potrebbe limitarsi a dire che fanno schifo. Ho speso tre interi giorni per decifrare la documentazione che quei simpaticoni del ministero hanno messo in piedi giungendo alla conclusione che le loro nozioni di informatica sono state probabilmente la causa dell'estinzione dei dinosauri. Non entro nel dettaglio delle bestemmie emesse per ultrasuoni che ho dovuto scaricare contro quell'ammasso insensato di dati per giungere al risultato, dico solo che ho visto il primo esempio di "dati creativi" della mia vita: uno schema rigido e fisso può assumere connotazioni differenti a seconda dell'umidità dell'aria al momento della lettura dello stesso e, come per magilla, ciò che era certo diviene aleatorio sul presupposto che il computer sia tanto intelligente da capire che quelle che fino ad un istante prima erano mele si sono trasformate in angurie puntate senza possibilità di deviazione verso la via del retto.
Ovviamente le forniture di dati erano piene di errori ed a nulla sono valse le richieste di $servizioCheSpillaSoldi di avere quelli corretti. Ovviamente a prodotto finito mi sono state gentilmente aggiunte camionate di "Ah, ma già che fa questo perché non FACCIAMO anche questa modifica che comporta il caricamente di 20Mb di file al mese generabili solo con un programma winzozz che ovviamente non funziona sul server pinguiniforme?".
Con mosse degne del più ninja dei ninja informatici sono comunque venuto a capo della situazione e $programmaPerLaRicercaDelleVariazioniCatastali funge felice e contento sul nostro server di produzione.


Vi lascio quindi immaginare le parole scaturite nella mia mente alle parole del capo.

In un momento di insensato ottimismo mi ero anche quasi convinto che, visto che avevo domato la bestia una volta, l'operazione non sarebbe risultata così complessa adesso che ero preparato alla battaglia.

Sbagliavo.

Visto che i dati non c'erano ancora e che sarebbero stati necessari almeno due giorni per ottenerli mi sono buttato fiducioso sulla documentazione fornita da $agenziaDelTerritorio.
Devo dire che è stato incoraggiante vedere che a pagina 3 di 70 avevo già trovato 8 errori decisamente pesanti per il funzionamento del tutto...

La "documentazione" si è rivelata un mucchio di carta straccia con su scritto: ti invieremo dei file, i file si chiameranno così, conterranno queste cose a seconda dell'estensione che gli abbiamo appiccicato dietro e tu dovrai rimettere insieme i pezzi del puzzle. Il tutto seguito quindi dalla struttura dei file: record a dimensione fissa ma il cui contenuto varia a seconda del ventesimo carattere... ma solo nei file con un certo tipo di estensione, gli altri hanno una struttura diversa. La "documentazione" passa poi a 40 pagine di tabelle di dizionari necessarie a spiegare i miliardi di codici di cui i file sono colmi per risparmiare spazio. Da notare che anche le definizioni nelle tabelle sono un grumo di abbreviazioni per stare al passo con la scarsa memoria disponibile nei computer cretacei su cui i dati erano memorizzati inizialmente. Non ci credete?
Esempio pratico:

Codice 602 relativo ai terreni ---> lag pal sta


Ok, scervellatevi per un po' sul significato di quelle nove lettere più spazi e poi rendetevi conto che sta a significare: "lagunare palustre stagnante".


Altra cosa meravigliosa di tutto questo è la coerenza che hanno nello scrivere:

"Le parti evidenziate in giallo rappresentano BLABLABLA YADDAYADDA...."

Sono miope ma non ho mai avuto problemi di daltonismo e vi garantisco che il colore giallo proprio non si è visto nei file di documentazione.


"La chiave UNICA del record può essere DUPLICATA nel caso in cui BLABLABLA"

Aspetta, o la chiave è UNICA oppure non lo è! Nemmeno aspettano di cambiare frase per confonderti questi, sono davvero impressionato.


Se avete vissuto problemi con il catasto ora iniziate a capirne il perché.


Arriviamo quindi al termine del primo giorno, mozzate le teste dell'idra ho messo in piedi una struttura dati degna di questo nome pronta ad accogliere l'immondizia che mi avrebbero gentilmente donato nel giro di due/tre giorni.

Eccoci quindi al succo della questione: arrivo in ufficio il giorno dopo, sto scartabellando il mare di pagine di analisi che ho prodotto per controllare di non aver scritto porcate apocalittiche quando ecco che appare nuovamente il Capo con cellofono all'orecchio e espressione sogghignante.


$Capo - Mi chiede $assessore se si possono già vedere i dati del catasto..

CoscienzaDelGama - O_O'

Gama - Eh? Ma se non ho nemmeno i dati?

$Capo - Lo so, è che li voleva vedere ugualmente...

Gama - Possiamo parlare di miracolo se pensiamo che ho già finito l'analisi di questo schifo di documentazione che ha scritto un gruppo di cerebrolesi. Se vuole inserisco un po' di rumenta a mano e li spaccio per dati.


Il Capo è quindi andato via quasi sbellicandosi in seguito alla risposta imbarazzata di $assessore resosi conto della figuraccia fatta.

Mi piace quando la gente che, teoricamente, dovrebbe supervisionare il tutto e quindi dovrebbe avere ben chiara la fattibilità o la non fattibilità delle cose se ne salta fuori con queste genialate. Non mi sarei mai aspettato diversamente dopotutto visti i miei precedenti trascorsi con $assessoreWebDesigner...

Alla fine della fiera i dati me li hanno passati dopo due giorni. Si tratta di un'altra storia di cui parlerò in seguito perché, per mia somma sfiga, ciò che è arrivato era completamente differente da quello indicato su carta.

Gama

mercoledì, gennaio 23, 2008

Appunti dall'al di qua - Parte 1

La mia oscura metà ed io abbiamo iniziato un piccolo progetto su cui lavoreremo "a ispirazione" di illustrazione e racconto. Qui la prima parte completa ovvero con illustrazione e testo.

Buona lettura.




Improvvisa e inaspettata dopo un'interminabile caduta immobile, giunse l'acqua e, nelle tenebre immote, solo la sensazione del liquido denso attorno a me che spezzava il limbo in cui ero precipitato.
Con disgusto cercai di emergere mentre quell'icore amaro e putrescente mi riempiva la bocca e la nausea mi sconvolgeva. Cieco in un mondo di tenebra in cui nessuna direzione aveva senso finalmente trovai nuovamente l'aria.

Esausto giacqui su dorso sostenuto da quell'acqua scura, in tenebre ancora più scure con solo il mio respiro ansante a spezzare l'innaturale silenzio circostante. Non avevo il tempo per lasciarmi prendere dal panico poiché in quegli istanti interminabili il tempo sembrava non esistere nemmeno.
Senza meta o cognizione della direzione strisciai come un insetto palustre sperando di trovare una riva o un appiglio.

Quasi non mi accorsi del lucore che gradualmente iniziava a diffondersi attorno a me, delineando le forme di quel mondo di tenebre in cui ero precipitato, dando finalmente una forma a quelle acque nere. Poi, quasi improvvisamente, con le braccia esauste ed i polmoni che ardevano per lo sforzo vidi il primo scoglio.

Roccia fredda e viscida su cui a malapena le mie mani stanche riuscivano ad aggrapparsi e su cui solo con uno sforzo interminabile riuscii ad issarmi ansimante. Forse mi addormentai, forse persi i sensi, so solo che mi ritrovai scosso da brividi di freddo mentre giacevo fradicio e immobile sullo scoglio, con gli spuntoni della roccia che mi trafiggevano crudelmente la carne e lievi rumori che provenivano dalle acque.

Fu in quel momento che mi resi conto che tutto intorno a me la luce finalmente permetteva di distinguere, seppur ancora in maniera indistinta, l'ambiente in cui mi trovavo. Ancora non so da dove quella luce fioca provenisse ma ringraziai tutto ciò che è sacro per il ritrovamento della vista.

Mi alzai in piedi sullo scoglio e barcollando passai sgraziatamente tra un masso e l'altro. Scivolai più volte cadendo nuovamente nelle acque che parevano sgradevolmente calde a confronto del freddo dell'aria fino a quando raggiunsi quella che sembrava una riva sassosa di quell'abisso nero.
Davanti a me ora potevo distinguere una serie di piccoli acquitrini colmi della stessa acqua nera da cui ero emerso, pozze scure dall'odore malsano circondate da una stentata vegetazione pallida e bassa.

Al limite tra il timore e la meraviglia iniziai a camminare in quel mondo alieno e misterioso senza sapere, ancora una volta, dove stavo andando. Infine, mentre il terrore assaliva la mia mente, la vidi.

Acquattata nella vegetazione attendeva come un predatore la creatura. Alta e innaturalmente magra e muscolosa, con la pelle di un malsano colore verde ricoperta di strani segni simili a tatuaggi, mi guardava con quei suoi occhi neri. Nel momento in cui si mise in piedi potei osservare quanto la sua testa, sormontata da quelle specie di cresta puntuta e palmata che scendeva lungo il collo, superava di gran lunga la mia.

Con terrore crescente rimasi immobilizzato a guardare la bocca colma di denti aguzzi che si apriva mentre le orecchie appuntite si abbassavano come quelle di un felino in caccia. Il tempo si era nuovamente fermato, le mani dotate di quattro terribili artigli della creatura pronte a guizzare, forse in un passo a quattro zampe, verso di me, preda indifesa di questo mostro uscito da non so quale incubo.

Avrei dovuto scappare, avrei dovuto correre, cercare la salvezza o un rifugio da qualche parte ma non riuscivo a muovermi, come se fossi ipnotizzato da quegli occhi scuri, ed i pensieri si accavallavano nella mia mente mentre il panico cresceva inesorabile come l'avanzata della creatura tra gli acquitrini.
Anche adesso mentre scrivo mi tremano le mani al solo ricordo di quegli istanti ed al pensiero di quanto accadde subito dopo.
Lenti e silenziosi, alle spalle della creatura, spuntarono dalle acque nere alcuni tentacoli simili alle radici nodose di un albero secolare. Con una precisione micidiale, come se fossero dotati di occhi per vedere, i tentacoli assalirono la creatura immobilizzandola in una stretta che non lasciava via di scampo. Potei leggere lo stupore negli occhi della bestia che non ebbe nemmeno il tempo di reagire poiché uno dei tentacoli l'aveva trafitto trapassandolo da parte a parte.
Come la lama di un coltello nel buio il tentacolo nero aveva tramutato il predatore in una preda agonizzante dalla cui bocca ferina si riversava uno strano miscuglio di saliva unito a sangue violaceo.

Come un vetro che si rompe la mia mente esplose in mille frammenti. Corsi, corsi a perdifiato tra gli acquitrini, senza pensare, senza vedere né sentire alcuna cosa, senza accorgermi delle ferite che le rocce aguzze mi provocavano ogni volta che cadevo, senza provare alcun dolore mentre la bassa vegetazione mi sferzava le gambe e le mani.

Senza accorgermi nemmeno di aver abbandonato quel luogo d'incubo...


martedì, gennaio 08, 2008

Ho bisogno di ferie per riprendermi dalle ferie!

Wow, riesco a usare tutti i tag per questo post... sarà mica il caso di scrivere un po' più spesso? :P

Chi mi conosce sa che la mia media di ore di riposo è costantemente troppo scarsa e che sono sempre ridotto un mezzo zombie. Queste ferie mi hanno veramente smontato però, credo che questa volta ho superato ogni limite e la mia Oscura metà è sul punto di tramortirmi per costringermi a dormire.

Il mio simpatico, scusate il francesismo, bioritmo del cazzo si regola sempre con almeno 5 giorni di ritardo. Morale della favola: il 20 dicembre inizio le ferie obbligate (leggasi da fare prima della scadenza del contratto) e, dando prova del mio intelletto superiore, alle ore 6.30 spengo la sveglia con un destro sopo essermi reso conto di averla puntata la sera prima quando, ovviamente, ho fatto tardi al grido di "Tanto domani sono in ferie!".
Vi direi che il primo pensiero è stato "Cominciamo bene" ma in realtà è stato uno stuolo di porconi assortiti rivolti al sottoscritto. Ricerca folle dei regali di Natale e uscita serale per sottolineare il fatto che sono in ferie.
Tornando al mio simpatico bioritmo quindi, il giorno successivo ovviamente i miei occhi si sono spalancati alla solita ora. Mi sono girato come un calzino trasformando le coperte in un involtino primavera fino a quando mi sono sfrangiato le gonadi di non dormire. Poco male, tanto ho appuntamento con il padre della mia cara Fenice per le 11 e devo andare con mia madre a salassarmi nel tentativo di prendere il regalo per mia sorella. Da notare che mia madre è riuscita a fregarmi TUTTE le idee che avevo per quel regalo per poi non riuscire ad applicarne alcuna per via del solito fattore Sfiga legato alle mie idee legate ai doni.
Depenno dalla lista anche questo e mi dirigo di volata verso casa della mia Oscura metà, visto che suo padre deve andare al lavoro ho deciso di approfittarne per raggiungere l'ufficio della mia futura consorte ed esorcizzarle il pc.
In effetti si è trattato di esorcismo in piena regola unito alla sistemazione di quello che io definisco "lavoro del cazzo" fatto dall'ennesimo teNNico. Spiegazione lampo:

-In ufficio c'è un'antica (vecchia è poco) stampante $affilata
- Nemmeno $affilata ha i driver per poterla usare come stampante di rete
- $bob il teNNico è giunto per configurarla
- ha guardato il tutto con occhi vacui
- se ne è andato
- è tornato con uno switchettino link ed un cavo di rete
- ha messo un indirizzo ip alla stampante
- A connesso il tutto
- A connesso il fatto che il pc aveva un indirizzo dhcp dato da un router $reteVeloce
- Si è grattato il capo pensoso
- Ha chiesto alla Fenice: "Non è che hai una scheda di rete in giro?"
- Ha intuito dallo sguardo e dai commenti della mia Oscura metà che la risposta era "No"
- Ha dato le seguenti istruzioni:

$bob: ecco, quando devi stampare vai sulle risorse di rete e metti questo indirizzo. Quando devi andare in internet lo togli...

Ovviamente la società per cui lavora $bob si è fatta pagare fin troppo.

Qui giungo io con il mio fucile protonico che sistemo la magagna e, dopo strani eoni, rimetto più o meno in sesto il pc. Da notare che ho toccato con mano la deficienza del personale che deve gestire la mia cara ed incazzosa compagna. Il commento che posso dare è: li avrei presi a schiaffoni io che non c'entravo nulla, figuratevi lei che doveva mantenere la calma!
Così sono letteralmente cominciate le mie vacanze. :P

Mangiato tanto? Questo è un eufemismo, abbiamo cucinato in un solo giorno per 6 ore e mezza realizzando oltre al nostro mitico sushi (sto diventando davvero bravo con i maki) anche degli gnocchi di riso da favola, un po' di tempura succulenta degli yakitori che mi fanno sbavare ancora adesso e delle fetecchie colossali rappresentata dal nostro primo tentativo -fallito miseramente- di ravioli al vapore e involtini primavera. Riproveremo in futuro, non demordo!
Se a questo aggiungiamo la cena della vigilia con i parenti della mia adorata siamo già ad una quantità di cibo pari a "troppo". :p
Poi Natale a casina abbuffandomi e idem per il giorno seguente.
Regali quasi totalmente graditi, mia sorella ha sparato un libro fantasy che due giorni prima avevo etichettato con "Questa deve essere la solita porcata che spacciano per fantasy". Appena lo leggo, se ne avrò il coraggio, vi farò sapere. La mia Oscura metà ha invece deciso che non passo abbastanza tempo davanti alla $stazioneGioco e mi ha regalato due gran bei gioconi! :)
Sono uscito pressoché tutte le sere svegliandomi SEMPRE al solito orario del cavolo. A furia di poltrire sono però riuscito ad ambientarmi... il giorno prima di capodanno! :(

Capodanno all'insegna del "pochi ma buoni", aperitivo offerto da un caro amico barista che ci ha omaggiato del bottiglione (Magnum) di Bucaneer che ci siamo scolati e serata tra amici con pappa presa da asporto e gioco continuo senza necessità di lavare nulla.
Ho rispolverato un blocco di ragnatele: Kyrl. Si tratta del gioco di ruolo che ho scritto quando ho praticamente iniziato a giocare e che ho revisionato poi alle superiori insieme al gruppo di gioco. Dopo 11 anni di attività ed un restyle quasi totale del sistema di regole (fatto in tre giorni NdGamaStacanovista) devo dire che non è andata per niente male! :)

Il rientro al lavoro il giorno 2 invece è stato tragico: dalla prima notte dell'anno penso di non aver dormito per più di cinque ore per volta. Morale della favola?

Sono lì che smadonno su due nuovi server da mettere in piedi, devo montare su tutti e due il lettore dvd per l'installazione di $unTempoCappelloRosso e, di conseguenza, spengo i due catorci.
Noto con simpatia che in uno dei disgraziati qualcuno si è fregato le miniviti di fissaggio.
Con la faccia simile a quella del mostro di Milwaukee chiedo al mio Boss... Ovviamente le aveva fregate lui per un altro server, prendile da $serverCheStaConfigurandoLui.
Ok, apro anche il terzo bestio del rack.

Appena ho staccato il cavo di alimentazione mi è venuto in mente in stile guru il Sig. Davide Bianchi ed il suo "Ricorda di mettere le etichette anche DIETRO ai server!".
Appunto, smontato quello sbagliato.
Bestemmie in notazione polacca inversa e correzione dell'errore. Faccio il lavoro (quelle viti sono odiosamente troppo piccole) ed arriva in Sala Macchine $collegaSveglio.

$collegaSveglio - Gama hai toccato il server di posta?
Gama - No, perch... Maporkadiquellavaccamaialazozzaeputridamontatasurack! Perché quel coso è spento?!?!?!?

Cosa è accaduto?
Per qualche ragione a me ancora sconosciuta il cavo di alimentazione del nostro server di posta, pur essendo ancora al suo posto, si è smosso togliendosi da solo corrente.
Vabbè, lo rimettiamo a posto ed il mio socio mi aiuta a richiudere il rack.
Stiamo per andarcene dalla Sala Macchine quando mi accorgo di una cosa:

Gama - Maporkadiquellavaccamaialazozzaeputridamontatasurack! Perché quel coso è spento DI NUOVO?!?!?!?

Pare che quel fottuto cavo abbia la sicurezza pari a quella di una Duna con quattro ruote bucate e la marmitta che striscia per terra. Basta sfiorarlo che lui si spegne!
Annotiamo la cosa e lo facciamo ripartire rabbrividendo al pensiero che tra qualche mese arriveranno due macchine clusterizzate da mettere proprio nelle guide sopra di quel server...

Come se non bastasse lo spegnimento non preventivato ha mandato in palla alcuni elementi che abbiamo dovuto installarli nuovamente (lode a $collegaSveglio per aver lasciato sul server i file già macinati dal make!).

Arriviamo quindi al presente.
Fine settimana dalla mia Fenice in compagnia del Futhark che è venuto a trovarci, Mastercon con cena delirio, disquisizioni esilaranti con il Gab in "vacanza" dal lavoro in Cina e Rev, 4 litri e mezzo di birra in corpo, entrato nel letto alle 4.30, alzato dal letto alle 8.45 dopo non so quanto tempo da sveglio. Morale della favola? Ho dimenticato la borsa del lavoro con dentro Giuda (il mio portatile carrozzato Gentoo) a casa sua.
Ovviamente, dopo 14 mesi per cui non ne ha avuto bisogno, mia sorella mi ha chiesto il portatile ESATTAMENTE IL GIORNO DOPO!

Questa non è sfiga, questa è mira!

Buon anno nuovo a tutti insomma! :P

Gama