lunedì, luglio 30, 2007

Back... in Black? Parte 4

Dopo un po' di assenza dovuta al lavoro che si è fatto sentire più del solito proseguo con la narrazione di quanto accaduto in vacanza.

La giornata comincia bene: sveglia all'alba causa luce lattiginosa proveniente da ogni dove e sonoro russare di mio padre nella stanza accanto. Sonno addio, fisso il soffitto cercando per lo meno di rilassarmi e di godermi il dolce far niente. Piove, buone vacanze al mare Gama!

Alle ore 7 precise vengo a conoscenza di ciò che per me sarà il canto del gallo per i giorni a seguire: SKRAAAAAUCHHH!!!
Il vicino di stanza nella casa accanto scatarra di gusto a pochi metri dalle mie orecchie. Il frastuono sveglia mia sorella.
Visto che piove (opposizione ladra!) decidiamo di rendere proficua la giornata, siamo a corto di vettovaglie e necessitiamo di cibo per i giorni a venire. Supermercato di sorta con fregature annesse: prezzo esposto dell'acqua controllato con cura dal sottoscritto e da mia sorella pari ad X, prezzo pagato ma scoperto solo dallo scontrino 2X. Beffa definitiva pochi minuti dopo: al discount vicino a casa l'acqua costa X/2. Tenere la cosa a mente per la prossima spesa.

Insalata di riso per pranzo e via che si legge, assalto a piene mani Io Sono Leggenda che cercavo da una vita e che la mia oscura consorte mi ha regalato (in seguito ad un doppione fatto a lei ma questo non ditelo in giro :P ). La giornata passa pigra mentre il clima migliora ed io mi dedico ad una piccola passeggiata, se non mi stacco dal libro rischio di finire il materiale da leggere prima della fine delle vacanze!
La sera un bel giro per le strade del paese con una piccola anteprima di quanto i negozi hanno da offrire. Ho dei regali da fare e delle cartoline da prendere... avessi trovato qualcosa di decente!
Buonanotte mondo, speriamo che questa notte sia migliore della precedente.

Col cavolo, sveglia all'alba e presa di coscienza del bel tempo con sole splendente che flagella i miei occhi stanchi e vento leggero che sferza le piante del cortile. Fisso il soffitto per un po' fina al giungere del tonane: SKRAAAAAUCHHH!!!
Per oggi è previsto l'arrivo di $cugino e famiglia, li incontriamo appena usciti di casa e mi propongo come scorta verso il paese accanto: $cugino deve tornare come me a lavorare ed ha solo accompagnato moglie e figlie fino a qui, si fermerà solo per un paio di giorni quindi perché non vedere se c'è ancora posto sull'aereo che prenderò io?
Missione quasi compiuta! L'omino dell'agenzia mette $cugino in lista di attesa ma è pressoché certo del fatto che si libereranno posti. Ci organizziamo per il tardo pomeriggio visto che il mare aspetta ma noi siamo comunque delle mozzarelle ambulanti.

Trovarsi nell'acqua di mare dopo 16 anni ha un che di disarmante, se poi l'acqua è trasparente come il cristallo allora è ancora meglio. Capelli sciolti per il primo bagno ed uscita dall'acqua in stile "Re dei mari" (epiteto appioppatomi da $cugino), i capelli così però rompono e si friggono quindi meglio ripiegare su una meno ortodossa treccia. Il pomeriggio si è rivelato piacevole, per un attimo smetto di temere la rottura di palle mentre vengo monopolizzato dai figli dei miei cugini che necessitano di una mano per un mega castello di sabbia... Ora lo so, le mie non sono spalle rubate all'agricoltura: sono rubate all'edilizia! :P

Serata tutti insieme in quel di San Teodoro. Mega festa di paese con bancarelle di artigianato a go-go e dolciumi assortiti!
Prima tappa: piccolo regalo per la mia oscura metà, uno spillone per capelli in argento con pietra rossa incastonata sopra.
Seconda tappa: gelaaaato! Molto buono quello al mirto. :P
Terza tappa: torrone di Tonara con spesa per parentado e morosa annessi.
Quarta tappa: seadas con il miele.

Cazzeggio assortito per ogni dove e ultima tappa in un colossale negozio di artigianato: mia mare prima di partire ha distrutto un piatto che le era stato preso in sardegna e ne voleva uno simile... Visto cosa succede a non chiamare me per spolverare in alto? :P
Del piatto nemmeno l'ombra ma riesco a mettere le grinfie su di un'anfora per i genitori di Elisa.
Infine, stanchi e spossati, rientriamo a casa per fare la nanna... Non prima di aver iniziato a leggere le Leggende di Earthsea di Ursula K. Le Guin (di cui avevo già letto Il Mago) ed essermi fermato solo dopo l'una e mezza.

L'alba crudele è giunta troppo presto ed a nulla è servito rigirarmi nel letto per trovare un modo per dormire.
SKRAAAAAUCHHH!!! Toh, è ora di alzarsi! :P
Sento come tutti i giorni la mia Fenice al telefono mentre va al telefono e subito mi preparo per gli impegni della giornata: con $cugini ci recheremo a Berchida, spiaggia con la sabbia bianca meta di famosi fotografi e pubblicitari.
Un paio di assaggi:






La giornata è andata discretamente bene. Naturalmente se escludiamo che non potevo muoversi altrimenti la linea telefonica continuava a schiantarsi, che una patacca di costume mi ha scorticato l'interno di una gamba e che, come scoprirete tra poco, la crema solare a protezione 30 non è servita a nulla.
Stato lettura del Gama: finito il meraviglioso Io sono Leggenda, finito il primo racconto di Earthsea.

Rientro a casa, spalmazione di crema dopo sole abbestia: io e mio padre sembriamo due aragoste. Grigliata con il sabbath di parenti in quanto $cugina e famiglia stavano per togliere le tende dall'isola.


Cosa ho imparato? Quando $zia (si, quella della pasta insipida) ti propina una crema idratante fatta apposta per le scottature devi evitarla!

Morale della favola? L'ustione si è aggravata per qualche arcana ragione chimica e sia io che mio padre abbiamo iniziato a soffrire come delle bestie. Chi mi conosce e sa quale è la mia soglia del dolore può avere paura... Ma non ancora abbastanza, il seguito con il prossimo post.

Back in Black? No, Back in Red!


Gama

lunedì, luglio 16, 2007

Sushi TIme!

Giusto perché sono il solito fottuto sborone vi piazzo qui una fotozza della creazione culinaria mia e della mia adorata Fenice... Naturalmente prima che ce lo sbaffassimo tutto! :)



Giusto per dovere di cronaca c'è da dire che ce n'era altro (soprattutto nigiri) ma l'unica foto che ho ritrae un piatto mezzo vuoto: qualcuno deve averlo mangiato! :P

Gama

Back... in Black? Parte 3

Ok mente, ti tocca lavorare anche se hai sonno.

Continua il resoconto della vacanza in Sardegna, se non mi perdo durante la narrazione con la prossima parte dovrei concludere.

Arrivo al mare



Lasciatoci alle spalle il paese di mia madre, dopo saluti lunghi come l'intera esistenza e numerose promesse di farci rivedere, proseguiamo quindi verso la nostra meta: il mare. Curve e controcurve delle stradine di montagna ci fanno compagnia lungo il paesaggio di una Sardegna montana verdeggiante e fortunatamente non devastata dagli incendi. Contorcendomi nel mio loculo delimitato da sedili, portiera e scatola con le vettovaglie arricchita di un pacco di pane sardo, riesco a scattare una foto al paesaggio.



Dopo circa un'ora di viaggio giungiamo quindi nel territorio di Siniscola, le strade sono cambiate dalla nostra ultima visita e procediamo a velocità ridotta anche per via di alcune lumache motorizzate davanti alla nostra faccia. In lontananza vediamo una pattuglia della stradale e ci gufiamo da soli dicendo: "Adesso ci fermano!".
Infatti, tutte le volte che siamo stati in Sardegna, per qualche arcano motivo ogni pattuglia della zona doveva fermarci (una volta hanno scambiato la nostra targa NO xxxxx per NU xxxxx appartenente ad un pericoloso ricercato). Detto fatto, paletta e stop.
L'accento del poliziotto è tutto fuorché sardo e la parlata romanesca si nota anche da dentro l'auto. Mio padre passa patente e libretto e scende dall'auto ed ecco che...

$agente - (indicando alle sue spalle) Sig. $padreDelGama cos'è quella?

$padreDelGama - Eh? (e poi comprendendo) La linea?

$ agente - Si.

$padreDelGama - (avendo già intuito dove sarebbe finito il discorso) Una linea continua che indica il divieto di sorpasso...

$agente - Allora se lei lo sa perché ha sorpassato poco fa?

$padreDelGama - Scusi?

$agente - Lei ha sorpassato là in fondo.

A questo punto l'intera famiglia esce dall'auto.

$padreDelGama - Ma dove? Avevo TRE auto davanti e dietro di me c'è il deserto.

$agente - Lo so che aveva delle auto davanti e le ho fatte passare.

$padreDelGama - Ed io ho visto voi piazzati da quando ero sul dosso là in fondo, viaggiavo a quaranta all'ora e non conosco la strada.

$agente - Io l'ho vista... Si accomodi in auto prego.

$padreDelGama - Non mi accomodo no, grazie.

Detto questo il prode poliziotto va verso il suo collega intento a redigere il verbale della persona fermata prima di noi.
Nel mentre un'auto proprio davanti a noi sfreccia a velocità smodata in doppio sorpasso.

$padreDelGama - (bofonchiando) E quella non la si vede no?

Il secondo agente a quel punto alza gli occhi dal verbale, lo consegna al tizio che mesto si allontana. In quel momento mi viene la malsana idea di chiamare il padre della mia oscura consorte (poliziotto) per chiedere consiglio sul da farsi in questo caso di "voglio dare una multa ai primi turisti che passano".

$agente2 - Qual'è il problema?

$padreDelGama - Il suo collega qui vuole multarmi per un sorpasso che non ho mai fatto...

$agente2 - Guardi, l'ho vista anche io...

$padreDelGama - Mentre scriveva il verbale dando le spalle alla direzione da cui provenivamo.

$agente2 - Ehm...

$padreDelGama - Sentite, ho la macchina nuova da tre giorni quindi è possibile che mi sia spostato un po' di lato ma da lì a sorpassare ce ne vuole. Vi ho anche visti da quando ero sul dosso là in fondo e l'ho detto anche a loro (indicando noi incazzati come delle api) quindi sarei veramente idiota a commettere un'infrazione proprio davanti a voi come quella macchina che è passata un minuto fa.

$agente - Sono sicuro al 90 anzi, al 99% di quello che ho visto ma vi lascio quel margine di dubbio e mi fido di quello che dite.

$padreDelGama - Vabbè...


Ce ne andiamo mentre la volpe commenta sul fatto di essere stato buono e che noi avremmo fatto meglio ad ammettere di aver sbagliato. Dalla nostra auto partono una serie di maledizioni assortite.

Ed eccoci a destinazione, La Caletta. Ci troviamo con mia zia che ci fa da guida fino alla casa dove lei alloggia e dove si trova anche la padrona della casa che abbiamo affittato. $padrona si rivela una persona squisita, fin da subito attacca a parlare in sardo fitto con mia madre restando profondamente commossa dalla cosa. Mia zia infatti ricorda ancora il sardo ma non lo usa quasi mai per mancanza di abitudine.
Giungiamo alla nostra futura dimora e la simpatica padrona decide di scontarci 50 eurozzi di affitto, nel mentre veniamo gentilmente costretti da mia zia a recarci da lei per pranzo nonostante noi avessimo già organizzato tutto.

La casa è fresca e pare anche comoda, mi toccherà condividere la stanza con mia sorella visto che la terza camera da letto presenta due inconvenienti: a) il letto a castello che c'è al suo interno è troppo piccolo per contenermi e b) è piccina e da a mia sorella un senso di claustrofobia abbastanza inquietante. La terza stanzetta da letto verrà quindi adibita a magazzino merci. Torniamo quindi da mia zia per il pranzo obbligato e: RACCAPRICCIO! La mia cara zia cucina tutto senza sale, questa malsana abitudine è stata presa dall'intera famiglia quando mio cugino ha dovuto fare una dieta qualche tempo fa. Mio cugino ora è a posto, è in vacanza altrove ma l'abitudine è rimasta. Si rende quindi necessaria la mia presenza ai fornelli!
Spignatto al fine di preparare una pasta alla carbonara come si deve fronteggiando la terribile realtà: l'acqua per la pasta non salata e mia zia che non ha la più pallida idea di come si faccia una pasta alla carbonara visto che, a suo dire, le uova vanno messe a crudo sulla pasta e non ci va messo formaggio. Il mio disarmante "Fidati di me e vai a sederti tranquilla" mi dà quasi totale carta bianca poiché, purtroppo, non ho modo di salare l'acqua della pasta.
Morale della favola? La pasta era quasi buona ma si sentiva lo stacco netto tra gli spaghetti non salati ed il condimento ricco composta da uova, formaggio e pancetta (no, niente pepe perché non piaceva a nessuno tranne che a me e mio padre... sigh).

Il pranzo volge al termine e tutti si perdono in chiacchiere, mi assento per una passeggiata e per sentire finalmente Elisa in santa pace. Maledico il vento che rende la comunicazione un fruscio unico e mi costringe a girarmi in pose assurde per meglio prendere la corrente d'aria... manco fossi un windsurf! :P
Dire che siamo vicini al mare è un eufemismo, in quattro minuti sono al porticciolo de La Caletta e mi rendo conto che la casa dove dormirò è ancora più vicina!
Questo è stato quanto ho visto mentre ero al telefono:



L'immagine non rende giustizia all'acqua che, nonostante tutto, risultava trasparente anche dove erano attraccate le piccole barche dei pescatori. Vabbè, tempo di ritornare dal parentado e quindi verso casa...

Comincia l'opera di disfacimento delle valige ed io, vuoi per il bagaglio in quantità inferiore, vuoi perché ho infilato le cose nello zaino in modo da aver già separato le cose, ci metto quarantasette secondi netti per essere pronto... Gli altri no. Inizio a preparare le cose per l'insalata di riso della cena e mi sparo le prime quaranta pagine di Io sono Leggenda (tra l'altro sabato sera al cinema, prima che iniziasse Harry Piotta, ho visto il trailer del film ispirato al libro in questione. Lascio i commenti per un futuro post ma dubito che saranno buoni)..

Ed eccoci quindi alla prima passeggiata sulla spiaggia, a confronto del 98% dei presenti sembriamo delle mozzarelle appena uscite dalla confezione ma abbiamo comunque deciso di limitarci ad una passeggiata vista l'ora. Con somma contrarietà di mia madre opto per il look "brutta gente": jeans tagliati sopra il ginocchio sfilacciati e rigorosamente neri, maglia senza maniche nera, occhiali scuri e scarpe nere... Già che ci sono e visto che il vento rompe un po' le palle sciolgo i capelli lasciando che la brezza crei l'effetto Dark Lord(tm) che pare sia piaciuto ad una coppia di ragazzi gay sdraiati a prendere il sole mano nella mano.

Commenti sul mare?



Direi che non servono.

Gama

mercoledì, luglio 11, 2007

Back... in Black? Parte 2

Continuiamo con il resoconto della vacanza.

I primi giorni



Eravamo rimasti allo sbarco dalla nave che è andato liscio come l'olio, un po' di caos in mezzo alla gente che si accalcava per ricongiungersi al proprio autista ma nulla di mortale.

Il cielo della sardegna si è subito rivelato terso e la totale assenza di nuvole dava al paesaggio quel classico aspetto da cartolina che ti lascia senza parole. Prima tappa: Ovodda (NU), il paese natale di mia madre e luogo in cui già immagino i sabbath di parenti che attendono.
Negli ultimi sedici anni la viabilità è cambiata parecchio e, oltre alla classica strada che percorre la costa, è sorta una statale che migliora di molto la qualità del viaggio... purtroppo però sacrificando la vista del paesaggio che, per quanto bella, non è la stessa cosa.
Le cose cominciano subito bene: dovevamo organizzarci con mia cugina e suo marito per trovarci a metà strada ma, il simpatico cellofono di mia madre, si è incatramato di brutto convincendo tutti noi ignari che in tutta la sardegna non ci sia il minimo segnale. Io di mio non ho nemmeno voluto guardarlo da lontano ma, se l'avessi fatto, avrei notato il mega segnale di ricezione. Morale della favola: salasso del credito di mia sorella causa compagnie telefoniche differenti.
A quel punto mi arriva uno squillo di Elisa, scopro che il telefono va che è una favola e tutti imprechiamo allegramente contro il cellofono di mia madre (stesso modello del mio!).

Troviamo mia cugina e famiglia allo svincolo per San Teodoro e facciamo in modo di far capire loro di non andare via come dei missili viste le loro abitudini di guida. La strada in effetti era ottima e dava tutta la sicurezza di questo pianeta MA -c'è sempre un ma- il limite di velocità era fissato a 90Km/h, tutti sanno che la zona è iperpattugliata (ogni riferimento al fatto che uno dei miei zii ha preso tre multe in un giorno è puramente voluto) e che le indicazioni per le svolte sono messe solo all'ultimissimo momento.
Di nuovo in viaggio sulla statale e poi su per i monti, chiunque soffre di mal d'auto eviti quelle strade di montagna altrimenti rischia di trovarsi ridotto ad un cencio usato per due giorni come la figlia di mia cugina.
Durante il viaggio abbiamo scoperto un'altra cosa fantastica della zona di mia madre: nel punto in cui esci dalla statale non puoi più rientrare quindi o sai la strada o devi rassegnarti a vagare per le stradine secondarie in cerca di un cartello che non sia stato impallinato o a cui non sia stata spezzata la punta di indicazione.

Eccoci quindi giunti a destinazione, primo incontro con alcuni parenti alla lontana e già mi scambiano per il marito di mia sorella!
Mentre giravamo per il centro del paese per raggiungere la casa dell'amica di mia madre che ci avrebbe ospitati per la notte ci è quasi preso un infarto generale: non molto lontano da noi stava passeggiando un uomo anziano, se non ci avessero detto che si trattava di uno dei cinque ultracentenari del paese penso penso saremmo rimasti completamente pietrificati sul posto. Era completamente identico a mio nonno che si è spento ormai due anni orsono!
Il modo di camminare, gli abiti, il cappello ed il fisico erano praticamente identici. Solo il taglio degli occhi era leggermente diverso e faceva notare la differenza.

Ci siamo quindi incontrati con l'amica di mia madre e con suo fratello e, dopo i saluti di rito, abbiamo riposto i bagagli nella casa dove avremmo dormito la notte (voglio una scala come quella che c'era lì in casa mia!) abbiamo continuiamo con il giro del parentado dandoci appuntamento per l'ora di pranzo. Seconda casa, secondo scambio per il marito di mia sorella! A quel punto è stata presa all'unanimità la decisione di presentare prima me.
Piccola nota di colore: eravamo al paese di mia madre ma tutti riconoscevano subito mio padre anziché lei!
La nuova tecnica di presentazione ha dato subito i suoi frutti: la frase "miiii, ti ricordavo quando eri alto così!" pronunciata indicando un'altezza corretta nemmeno per un hobbit basso. Mah!

La fame si fa sentire ed ecco che come dei barracuda saremmo tornati indietro pronti per metterci a tavola... Ci eravamo dimenticati della leggendaria ospitalità sarda, chiunque ci ha offerto qualsiasi cosa sia da mangiare che da bere. Per evitare indigestioni abbiamo ripiegato per dei semplici ma efficaci bicchieri di acqua ogni volta. Il chiacchierio poi era qualcosa di instancabile, vi dico solo che l'amica di mia madre è dovuta venire a recuperarci e salvarci dal fiume di parole in piena che stava travolgendoci.
Spossati arriviamo quindi a casa, io inizio a sbavare come un labrador davanti al ciappi quando ecco che: SORPRESAAAAA! Andiamo al ristorante!

Tutta la famiglia ha commentato con un: Eeeeeeh?!?!?!

Cosa è accaduto? La nostra ospite era prenotata per quel giorno alla festa del 25° anniversario di matrimonio di sua cugina, quando ha detto che saremmo arrivati noi e che quindi era un bel problema i festeggiati (di cui conoscevamo solo lo sposo e mooooooolto alla leggera) hanno deciso di invitare anche noi.
Appena giunti al ristorante posto sulle sponde del lago di Gusana nella mia mente si è formata una singola parola nel vedere l'orda di persone sconosciute intente a sorseggiare un aperitivo: Imbucati.

Ora, quando i miei hanno festeggiato il loro 25° anniversario siamo andati si a mangiare al ristorante... Ma eravamo solo noi quattro!
Sulle sponde del lago sembrava di essere ad un pranzo di nozze con l'unica differenza della quantità inferiore di infighettati. Dicono di non giudicare dalle apparenze ma questa volta ho centrato il bersaglio in pieno!
La festa per l'anniversario non era altro che una replica del pranzo di nozze!

Ore 13: ci sediamo a tavola

Antipasti a profusione con affettati da sbavare, verdure fresche e/o sottolio e sottaceto, insalata di mare che sarebbe insultata se definita solo buona, cocktail di gamberetti, capesante panate con gamberi. Naturalmente al tavolo pane sardo con l'olio (slurp!). Duetto di primi con ravioli sardi al pomodoro e tagliatelle al sugo di noci. Sorbetto al limone. Gamberoni al forno e trota al cartoccio con contorno di verdure assortite e patate fritte passate al forno con rosmarino e sale. Dolci sardi assortiti e torta con sfoglia millefoglie e crema. Mirto e, per chi poteva berlo, caffè.

Ore 17.45: ci alziamo da tavola

Dopo di che si entra in letargo per l'inverno... PUR ESSENDO A LUGLIO!!!!

Tutti i piatti erano a dir poco ottimi e commento ulteriormente dicendo solo che sono riusciti a riempire me!
I festeggiati non contenti ci hanno anche riempiti ulteriormente di dolci da portare via.

La giornata è finita? Ma nemmeno per sogno!

Il patrono del paese di mia madre è San Pietro e in occasione della festa in suo onore il paese fa baldoria un giorno intero e una processione in costume la sera del secondo giorno. Noi siamo arrivati proprio durante il secondo giorno.
Sfilata per le vie del paese, festa in piazza, un paio di birre ichnusa offerte da un amico e altro giro partentado. L'hobbit basso si è visto di nuovo.
Da notare come tutto il mondo fosse interessato a scoprire se mia sorella fosse fidanzata o meno e, una volta scoperto di no, è stato bello notare i tentativi di appiopparle un potenziale marito sardo! Di me invece non ne fregava quasi nulla a nessuno, l'unica che ha chiesto qualcosa è una delle cugine di mia madre (che ha riconosciuto mio padre e, di conseguenza, lei).

Un ultimo giro del paese ha portato a termine la giornata concedendoci di svaccarci a letto. Per mia sfiga per pochissimo tempo: la stanza non poteva essere oscurata del tutto poiché le persiane avevano gli scuri fissi e quindi i miei occhi hanno iniziato a lamentarsi alle primissime luci dell'alba. A far compagnia agli occhi incazzati sono arrivate le orecchi frastornate prima da uno stormo di corvi taglia xxl e, per metterci il carico da undici, dalle campane della chiesa posta proprio davanti alla finestra.

Prima di partire abbiamo ricevuto un ulteriore assaggio dell'ospitalità sarda: hanno cercato di rifilarci una quintalata di carne da portarci dietro al mare così da non fare la spesa. Le parole non sono bastate a convincere i generosi donatori... Il vedere me e mia sorella incastrato come i mattoncini del lego si!

E si continua...


Gama

lunedì, luglio 09, 2007

Back... in Black? Parte 1

Ebbene si, sono tornato a tediarvi l'esistenza! :)

Probabilmente si formerà la fila qui davanti per creparmi di mazzate non appena scriverò le prossime parole: MI SONO FATTO DUE PALLE GROSSE COME DELLE ANGURIEEEEEE!!!!! :(

Ma andiamo con ordine. La Sardegna è bellissima, il mare è bellissimo, i paesaggi sono spettacolari... il concetto di vacanza dei miei no!

La partenza



La giornata lavorativa di venerdì si è esaurita poco dopo il mio ultimo post e sono rientrato a casa a bordo della GamaMobile(tm), ho sbaffato i miei soliti quattro piatti di insalata di riso (il 90% circa della mia alimentazione estiva) ed ho preparato lo zaino per la partenza. Da bravo mago del tetris che sono ho incastrato il tutto in maniera pressoché perfetta lasciando basita mia madre. Parole testuali: "ma come fa a starci tutta quella roba?!?!?".

Spiegazione di rito: dovendo rientrare in aereo la scelta dello zaino è caduta sul più piccolo a mia disposizione (50x30x25). All'interno di questo c'erano: un paio di jeans, i miei adorati jeans tagliati al ginocchio tutti sfilacciati che mia madre non vede l'ora di dare in pasto alle fiamme, 4 pantaloncini da bagno, 6 magliette, 6 maglie smanicate, ciabattone 45 pianta larga, calze e mutande a profusione, tutto l'occorrente per lavarmi (ho il mio kit da viaggio per quando vado a casa della mia Fenice), occhiali, lenti a contatto usa e getta, macchina fotografica digitale ed un totale di 1200 pagine di libri da leggere.

Il segreto? Canticchiare la musichetta del tetris mentre impacchettate il tutto. ;)

Ok, pronto a partire! I miei ci sono quasi, mancano 2 minuti alla partenza e mia madre si ricorda di colpo che ha dimenticato di impacchettare un regalo. Ovviamente in casa non c'è un pezzo di carta da regalo nemmeno a pagarlo oro e quindi ri-salto sulla GamaMobile(tm) e vado a comprarne uno.
Una volta rientrato mia madre inizia a trattarmi come un bimbo di 8 mesi mostrandomi duecentosettantasette volte dove è la pasta, dove è l'olio, dov'è il sale... insomma, conosco la cucina di casa come le mie tasche ma lei non si fida. La goccia che fa traboccare il vaso arriva quando mi ricorda che l'acqua è in fresco nel cassero... dove l'avevo portata io tre minuti prima! :P Mia sorella, al limite dell'esasperazione se ne è uscita con un "Ma la finisci? Guarda che non è un cretino!". Mio padre sogghigna.
Impacchetto il regalo e si parte. Io e mia sorella siamo incastrati come i mattoncini del lego tra sedile e scatola con le vivande.

Viaggio tranquillissimo fino all'ingresso di Genova (1 ora e 20 minuti) poi la stasi. Nessun incidente ma un cavolo di cedimento su di un viadotto ha inchiodato il traffico facendoci arrivare al porto dopo un'ulteriore ora e venti. Nave colossale e coda per l'imbarco altrettanto immensa... chi se ne frega, tanto siamo qui ormai.
Il cielo è coperto e, durante una piccola passeggiata in vista della Lanterna, tra un boccone di pizza ed un altro, inizia a piovere... opposizione ladra!
Un paio di grugniti dei miei e la precipitazione cessa. A volte mi faccio paura da solo... e non vi dico la faccia di un paio di ragazzini tedeschi! :P
Nel mentre riesco a ritagliarmi un paio di minuti per sentire la mia oscura metà ed esternarle i timori che i miei sensi di master iniziano a provare.

Saliamo a bordo, scarichiamo il bagaglio a mano in cabina ed attendiamo che i ritardatari arrivino: partenza prevista per le 21, ultima auto salita a bordo alle 21.15, partenza 21.30. Giriamo per i ponti della nave e ci allontaniamo dal porto di Genova in una scia bianca sopra cui planano i gabbiani.
Mare tranquillo e la nave fila liscia come l'olio, azzanno un panino accompagnato da una birra e facciamo un altro giro trovandomi davanti al soggetto peggiore che ti possa capitare mentre sei in vacanza: l'Animatore!

Ora, non so se siete a conoscenza di questo orripilante essere, io mancando dalle vacanze da tanto tempo lo conoscevo solo per via indiretta. Ora so che non c'è limite al peggio!
L'Animatore è una creatura che è stata plasmata dal guano di gabbiano e dall'acqua di mare al fine di dare un senso all'esistenza di tutti coloro che non hanno la minima idea di cosa voglia dire "divertirsi". L'Animatore DEVE coinvolgerti, DEVE farti divertire.
Non importa quanto tu voglia startene lì a vegetare in cerca finalmente di riposo, l'Animatore deve venire ad importunarti. Per mia fortuna ho un aspetto sufficientemente inquietante che mi protegge da tutto questo.
Il primo esempio di Animatore che ci siamo trovati davanti è stato quello che deve far divertire i bambini: immaginate questa sala in stile teatro con tanto di divanetti in velluto e tavolini in perfetto stile lounge bar. Immaginate sullo sfondo un palco ampio e semicircolare. Immaginate ora un'orda di bambini che ballano come cazzo pare a loro sulla musica di sottofondo a loro dedicata. Nulla di strano, sono bambini che si divertono.
Ora stop alla musica!
Arriva l'Animatore che raggruppa i pargoli per costringerli nei passi della "bimbo dance". Sguardi dei bambini ridotti a quelli di droni senza vita, improvviso ingigantimento delle gonadi che fa temere una maturazione precoce dovuta ad una terribile mutazione e fanculo allo spirito l'ibero e all'individualità!

Il secondo tipo di Animatore è peggiore: non ha target di età, rompe le palle a grandi, grandissimi e antidiluviani. E cosa c'è di meglio per coinvolgere le masse? Il latino-americano!
Tutti devono ballare il latino-americano e l'animatore viene a sollevarti di peso per portarti in pista... Nel mio caso è bastato uno sguardo e l'essere immondo ha ritratto le manine grifagne.
Se poi ci mette il carico da undici mia madre che mi dice di portare a ballare mia sorella siamo a posto. Forse lo sguardo di mia sorella è stato anche più cattivo!
Giusto per dovere di cronaca so anche ballare e so i passi di qualche ritmo latino in seguito ad un'assistenza forzata ad un mio amico che doveva insegnare a nostre amiche: penuria di cavalieri, Gama ti tocca. Rimane il fatto che se ballo lo faccio perché mi va e non perché DEVO divertirmi.

Alla malora anche questi ed è ora di fare la nanna. Cuccette tipo quelle di un vagone letto ma sufficientemente comode per consentire il sonno.
Dopo sedici anni che non vado per mare non ho però dimenticato il lieve movimento ondulatorio tipico delle navi. Vabbè, ovvio direte voi... Andatelo a spiegare a mia sorella che era nella cuccetta sopra la mia!

$sorellaDelGama - Se non la pianti vengo giù e ti meno!!!
Gama - ????
$mammaDelGama - Ma con chi ce l'hai?
$sorellaDelGama - Quel cretino di mio fratello che fa ballare il letto!

A quel punto mio padre è letteralmente scoppiato a ridere svegliando gli occupanti delle 5 cabine più vicine ed anche mia madre non era da meno. Io, buono e caro come sempre, per nulla bastardo come mio solito. "Si chiama rollio, lo fanno tutte le navi quando si spostano".
Non ho più sentito mia sorella fino al mattino! :P
Ah, il mare era a dir poco una tavola!

Così siamo giunti in terra sarda, appena avrò un attimo continuerò il racconto. Purtroppo c'è stato un bel casino qui sul lavoro quando il capo è saltato fuori dicendo "Sapete che è da una settimana che ci colleghiamo a internet con la linea di backup?"... Il resto è storia!

Gama

P.S. Le poche foto della prima parte del viaggio sono sulla macchina fotografica di mia sorella, per vederle vi tocca aspettare fino a settimana prossima.