mercoledì, luglio 11, 2007

Back... in Black? Parte 2

Continuiamo con il resoconto della vacanza.

I primi giorni



Eravamo rimasti allo sbarco dalla nave che è andato liscio come l'olio, un po' di caos in mezzo alla gente che si accalcava per ricongiungersi al proprio autista ma nulla di mortale.

Il cielo della sardegna si è subito rivelato terso e la totale assenza di nuvole dava al paesaggio quel classico aspetto da cartolina che ti lascia senza parole. Prima tappa: Ovodda (NU), il paese natale di mia madre e luogo in cui già immagino i sabbath di parenti che attendono.
Negli ultimi sedici anni la viabilità è cambiata parecchio e, oltre alla classica strada che percorre la costa, è sorta una statale che migliora di molto la qualità del viaggio... purtroppo però sacrificando la vista del paesaggio che, per quanto bella, non è la stessa cosa.
Le cose cominciano subito bene: dovevamo organizzarci con mia cugina e suo marito per trovarci a metà strada ma, il simpatico cellofono di mia madre, si è incatramato di brutto convincendo tutti noi ignari che in tutta la sardegna non ci sia il minimo segnale. Io di mio non ho nemmeno voluto guardarlo da lontano ma, se l'avessi fatto, avrei notato il mega segnale di ricezione. Morale della favola: salasso del credito di mia sorella causa compagnie telefoniche differenti.
A quel punto mi arriva uno squillo di Elisa, scopro che il telefono va che è una favola e tutti imprechiamo allegramente contro il cellofono di mia madre (stesso modello del mio!).

Troviamo mia cugina e famiglia allo svincolo per San Teodoro e facciamo in modo di far capire loro di non andare via come dei missili viste le loro abitudini di guida. La strada in effetti era ottima e dava tutta la sicurezza di questo pianeta MA -c'è sempre un ma- il limite di velocità era fissato a 90Km/h, tutti sanno che la zona è iperpattugliata (ogni riferimento al fatto che uno dei miei zii ha preso tre multe in un giorno è puramente voluto) e che le indicazioni per le svolte sono messe solo all'ultimissimo momento.
Di nuovo in viaggio sulla statale e poi su per i monti, chiunque soffre di mal d'auto eviti quelle strade di montagna altrimenti rischia di trovarsi ridotto ad un cencio usato per due giorni come la figlia di mia cugina.
Durante il viaggio abbiamo scoperto un'altra cosa fantastica della zona di mia madre: nel punto in cui esci dalla statale non puoi più rientrare quindi o sai la strada o devi rassegnarti a vagare per le stradine secondarie in cerca di un cartello che non sia stato impallinato o a cui non sia stata spezzata la punta di indicazione.

Eccoci quindi giunti a destinazione, primo incontro con alcuni parenti alla lontana e già mi scambiano per il marito di mia sorella!
Mentre giravamo per il centro del paese per raggiungere la casa dell'amica di mia madre che ci avrebbe ospitati per la notte ci è quasi preso un infarto generale: non molto lontano da noi stava passeggiando un uomo anziano, se non ci avessero detto che si trattava di uno dei cinque ultracentenari del paese penso penso saremmo rimasti completamente pietrificati sul posto. Era completamente identico a mio nonno che si è spento ormai due anni orsono!
Il modo di camminare, gli abiti, il cappello ed il fisico erano praticamente identici. Solo il taglio degli occhi era leggermente diverso e faceva notare la differenza.

Ci siamo quindi incontrati con l'amica di mia madre e con suo fratello e, dopo i saluti di rito, abbiamo riposto i bagagli nella casa dove avremmo dormito la notte (voglio una scala come quella che c'era lì in casa mia!) abbiamo continuiamo con il giro del parentado dandoci appuntamento per l'ora di pranzo. Seconda casa, secondo scambio per il marito di mia sorella! A quel punto è stata presa all'unanimità la decisione di presentare prima me.
Piccola nota di colore: eravamo al paese di mia madre ma tutti riconoscevano subito mio padre anziché lei!
La nuova tecnica di presentazione ha dato subito i suoi frutti: la frase "miiii, ti ricordavo quando eri alto così!" pronunciata indicando un'altezza corretta nemmeno per un hobbit basso. Mah!

La fame si fa sentire ed ecco che come dei barracuda saremmo tornati indietro pronti per metterci a tavola... Ci eravamo dimenticati della leggendaria ospitalità sarda, chiunque ci ha offerto qualsiasi cosa sia da mangiare che da bere. Per evitare indigestioni abbiamo ripiegato per dei semplici ma efficaci bicchieri di acqua ogni volta. Il chiacchierio poi era qualcosa di instancabile, vi dico solo che l'amica di mia madre è dovuta venire a recuperarci e salvarci dal fiume di parole in piena che stava travolgendoci.
Spossati arriviamo quindi a casa, io inizio a sbavare come un labrador davanti al ciappi quando ecco che: SORPRESAAAAA! Andiamo al ristorante!

Tutta la famiglia ha commentato con un: Eeeeeeh?!?!?!

Cosa è accaduto? La nostra ospite era prenotata per quel giorno alla festa del 25° anniversario di matrimonio di sua cugina, quando ha detto che saremmo arrivati noi e che quindi era un bel problema i festeggiati (di cui conoscevamo solo lo sposo e mooooooolto alla leggera) hanno deciso di invitare anche noi.
Appena giunti al ristorante posto sulle sponde del lago di Gusana nella mia mente si è formata una singola parola nel vedere l'orda di persone sconosciute intente a sorseggiare un aperitivo: Imbucati.

Ora, quando i miei hanno festeggiato il loro 25° anniversario siamo andati si a mangiare al ristorante... Ma eravamo solo noi quattro!
Sulle sponde del lago sembrava di essere ad un pranzo di nozze con l'unica differenza della quantità inferiore di infighettati. Dicono di non giudicare dalle apparenze ma questa volta ho centrato il bersaglio in pieno!
La festa per l'anniversario non era altro che una replica del pranzo di nozze!

Ore 13: ci sediamo a tavola

Antipasti a profusione con affettati da sbavare, verdure fresche e/o sottolio e sottaceto, insalata di mare che sarebbe insultata se definita solo buona, cocktail di gamberetti, capesante panate con gamberi. Naturalmente al tavolo pane sardo con l'olio (slurp!). Duetto di primi con ravioli sardi al pomodoro e tagliatelle al sugo di noci. Sorbetto al limone. Gamberoni al forno e trota al cartoccio con contorno di verdure assortite e patate fritte passate al forno con rosmarino e sale. Dolci sardi assortiti e torta con sfoglia millefoglie e crema. Mirto e, per chi poteva berlo, caffè.

Ore 17.45: ci alziamo da tavola

Dopo di che si entra in letargo per l'inverno... PUR ESSENDO A LUGLIO!!!!

Tutti i piatti erano a dir poco ottimi e commento ulteriormente dicendo solo che sono riusciti a riempire me!
I festeggiati non contenti ci hanno anche riempiti ulteriormente di dolci da portare via.

La giornata è finita? Ma nemmeno per sogno!

Il patrono del paese di mia madre è San Pietro e in occasione della festa in suo onore il paese fa baldoria un giorno intero e una processione in costume la sera del secondo giorno. Noi siamo arrivati proprio durante il secondo giorno.
Sfilata per le vie del paese, festa in piazza, un paio di birre ichnusa offerte da un amico e altro giro partentado. L'hobbit basso si è visto di nuovo.
Da notare come tutto il mondo fosse interessato a scoprire se mia sorella fosse fidanzata o meno e, una volta scoperto di no, è stato bello notare i tentativi di appiopparle un potenziale marito sardo! Di me invece non ne fregava quasi nulla a nessuno, l'unica che ha chiesto qualcosa è una delle cugine di mia madre (che ha riconosciuto mio padre e, di conseguenza, lei).

Un ultimo giro del paese ha portato a termine la giornata concedendoci di svaccarci a letto. Per mia sfiga per pochissimo tempo: la stanza non poteva essere oscurata del tutto poiché le persiane avevano gli scuri fissi e quindi i miei occhi hanno iniziato a lamentarsi alle primissime luci dell'alba. A far compagnia agli occhi incazzati sono arrivate le orecchi frastornate prima da uno stormo di corvi taglia xxl e, per metterci il carico da undici, dalle campane della chiesa posta proprio davanti alla finestra.

Prima di partire abbiamo ricevuto un ulteriore assaggio dell'ospitalità sarda: hanno cercato di rifilarci una quintalata di carne da portarci dietro al mare così da non fare la spesa. Le parole non sono bastate a convincere i generosi donatori... Il vedere me e mia sorella incastrato come i mattoncini del lego si!

E si continua...


Gama

5 commenti:

Anonimo ha detto...

ehehehe bentornato.. ihih.. mi sto ammazzando dal ridere a leggere le tue travagliate vacanze.. ihihih!!

Anonimo ha detto...

Hahahahah! Posso infilarmi nella tua valigia la prossima volta che vai?! :D

Gama ha detto...

Lieto stiate gustando gli aneddoti, appeno ho un attimo continuerò con il racconto che porterà con se anche la spiegazione del titolo. ;)

Gama

Anonimo ha detto...

premessa che ho già fame a priori...anche io ho avuto modo di testare con mano l'amorevole ospitalità sarda...sembra come quando vai dalla nonna che sa il cazzo perchè ti vede sempre deperito ^^'''

il sequel quando arriva?

Meriden Painters ha detto...

Thankks great blog post